Enza Perilli Psicologa Psicoterapeuta cenni sul percorso formativo e professionale
Si è specializzata in Psicoterapia a indirizzo psicoanalitico lacaniano presso l'Istituto Freudiano per la Clinica, la Terapia e la Scienza di Roma (Scuola di specializzazione riconosciuta dal MIUR).
Nel 2010 ha conseguito con lode la Laurea Specialistica in Psicologia dello Sviluppo presso l'Università "La Sapienza" di Roma discutendo la tesi dal titolo "Emotività e Adolescenza. Quadri psicotici".
Ha perfezionato gli studi conseguendo la qualifica di Consulente di Orientamento Scolastico e Professionale.
È esperta di Naturopatia e ha conseguito il diploma di Master universitario in Medicine Naturali presso l'Università di Torvergata.
È iscritta all'albo A degli Psicologi della Basilicata.
Completa la sua formazione effettuando un percorso di analisi individuale con uno Psicoanalista membro della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi. La sua pratica clinica è supervisionata da Psicoanalisti membri della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi.
Lavora come Dirigente Psicologo - disciplina di Psicoterapia presso l'ASP di Potenza dal 2021.
Nel 2018/19 coordina il Centro "Early Start" di Chiaromonte (PZ) per il trattamento intensivo precoce dei Disturbi dello Spettro dell'Autismo.
Nel 2015 e nel 2018 lavora presso l'Università degli Studi della Basilicata offrendo supporto agli studenti.
Nel 2014 lavora come Psicologa presso l'Università degli Studi della Basilicata offrendo supporto agli studenti presso il CAOS.
Ha esperienza clinica con gli adolescenti e ha lavorato come Psicologa presso il Liceo Artistico e Musicale di Potenza.
Ha esperienza clinica con i bambini ed è specialista in Psicologia dell'età evolutiva. Ha lavorato nel campo dell'autismo in istituzione e a domicilio e ha approfondito la conoscenza della pratica à plusieurs, inventata da Antonio Di Ciaccia, presso il Centro Antennina per bambini psicotici e autistici a Marghera (VE).
Ha approfondito la pratica clinica nell'ambito delle psicosi, delle sintomatologie alimentari e della violenza di genere.
Ha svolto molteplici attività di formazione nell'area psico-socio-pedagogica presso agenzie provinciali di Potenza e Matera (Apof-il e Ageforma) e agenzie private.
Ha lavorato come Consulente di orientamento in diversi Istituti Scolastici Statali e ha partecipato a vari progetti per la prevenzione del fenomeno della dispersione scolastica.
TIPOLOGIE DI UTENZA
Adulti
Adolescenti
Bambini
SERVIZI OFFERTI
Percorsi individuali di psicoterapia a indirizzo psicoanalitico
Colloqui di consulenza e sostegno psicologico
Interventi di supporto alla gestione di minori/adulti con difficoltà
Prevenzione di condotte a rischio e del disagio adolescenziale
IL PARADOSSO DEL SINTOMO
Comunemente un sintomo è considerato come un indicatore utile alla diagnosi clinica. C’è una tendenza generale a formulare diagnosi secondo precisi criteri che porta alla massificazione della cura, per cui un certo trattamento varrebbe per tutti i casi di... Il punto di vista della psicoanalisi freudiana e lacaniana è un altro. Perché un dato soggetto in un dato momento sviluppa un certo sintomo e non un altro? Oltre alla sofferenza che arreca, che utilità ha quel sintomo per quel soggetto in quel preciso momento della sua storia? Il sintomo non è considerato come qualcosa da zittire annullandolo, bensì da ascoltare per far sì che il soggetto possa avvicinarsi il più possibile all’angoscia da cui il sintomo tiene a distanza, seguendo un lavoro di costruzione del desiderio inconscio. Più questo lavoro di costruzione del desiderio avanzerà, più indietreggerà la spinta sintomatica e l’angoscia da cui il sintomo protegge.
ATTACCO DI PANICO
L’attacco di panico si manifesta con un’angoscia acuta accompagnata da alcuni segnali tipici come palpitazioni, tremore, sudorazione, senso di soffocamento, paura di impazzire, di morire o di perdere il controllo e dopo tale esperienza si può provare il timore che l’attacco si ripresenti. La psicoanalisi orientata in senso freudiano e lacaniano considera l’angoscia come un affetto e non come un vero e proprio sintomo che permetta di fare una diagnosi. L’attacco di panico non fa segno di una malattia, ma è l’irrompere nella vita del soggetto di un affetto che brucia e che chiede con urgenza attenzione. Lacan afferma che “l’angoscia è l’affetto che non mente”. Quale verità indica, dunque? Sappiamo che l’angoscia si differenzia dalla paura poiché la paura è sempre paura di qualcosa, mentre l’angoscia non ha un oggetto preciso da temere. Eppure Lacan afferma che “l’angoscia non è senza oggetto”. Di quale oggetto, di quale verità si tratta? È un punto di verità del soggetto, qualcosa di cui egli non sa niente, che gli è estraneo ma che sente come profondamente intimo e che turba la sua quotidianità. La psicoanalisi interviene per sciogliere quei nodi che potrebbero far sì che un nuovo attacco di panico possa ripresentarsi.
BORDERLINE?
Nella prospettiva psicoanalitica lacaniana non si parla di ‘borderline’, o meglio, ogni essere parlante è un borderline in quanto sta sempre sul bordo che divide il suo essere rappresentato da un altro significante come soggetto dell’inconscio e il suo essere attratto dal godimento reale che torna a ripetere incessantemente una sofferenza enigmatica. Il nevrotico, invece, è trattato in modo da rendere possibile l’isolamento di quell’osso duro che lo spinge a scivolare sempre nelle stesse situazioni che generano sofferenza, o che lo porta a rifare sempre le stesse azioni distruttive. La psicosi, infine, è trattata cercando di rendere il mondo circostante meno persecutorio agli occhi del soggetto e punta a ristabilire i legami sociali con gli altri.